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Celebrazione a Roma del 2 giugno: il Presidente Mattarella ha reso omaggio al Milite Ignoto

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Come riferito dal Quirinale, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione delle celebrazioni per la Festa della Repubblica, ha reso omaggio questa mattina al monumento del Milite Ignoto all’Altare della Patria a Roma. Il Presidente Mattarella, accompagnato dal Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha passato in rassegna il reparto d’onore schierato a Piazza Venezia, e deposto una corona d’alloro davanti al sacello del Milite Ignoto, in ricordo di tutti i militari e i civili che hanno servito e servono lo Stato con impegno ed abnegazione. Alla cerimonia erano presenti i Presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, e il Presidente della Corte Costituzionale, Giovanni Amoroso. Il momento è stato celebrato, come da tradizione, dalle note dell’Inno Nazionale e dal sorvolo delle Frecce Tricolori. Al termine il Capo dello Stato, a bordo della vettura presidenziale, la Lancia Flaminia 335, si è spostato in via dei Fori Imperiali dove assisterà alla tradizionale Parata Militare.

In occasione del concerto in onore del Corpo Diplomatico accreditato presso lo Stato italiano, ieri 1 giugno, il Capo dello Stato ha ricordato che il “2 giugno, si celebra la nascita della nostra Repubblica, frutto di una scelta di pace, di libertà, di indipendenza, all’insegna del ripudio della violenza tra le nazioni. Da quel voto del popolo italiano è emersa la nostra Costituzione, “ambiziosa” nell’identificare nella pace e nella collaborazione la vocazione della Repubblica nei rapporti internazionali. Una scelta che il percorso di integrazione europea ha rafforzato e consolidato. Il rifiuto della categoria del “nemico”, la vocazione al dialogo, il ripudio della guerra quale strumento di offesa alla libertà degli altri popoli, la promozione di organizzazioni internazionali rivolte a pace e giustizia, hanno contrassegnato e contrassegnano le scelte della Repubblica Italiana in questi 79 anni di vita”. (…) “Tanti sono i tristi scenari di conflitto aperti. In tanti luoghi del mondo emergono teatri di instabilità agevolati dalla violenza e dallo scontro che sembrano, per taluno, essere divenuti la misura dei rapporti internazionali. La pace non è un ideale per anime ingenue, stroncato poi dal severo giudizio della storia. La pace è esperienza che statisti lungimiranti hanno saputo pazientemente costruire: occorre proseguirne l’opera. Non ci si deve – e non ci si può – limitare a evocarla. È necessario impegnarsi perché prevalgano i principi della leale collaborazione internazionale, della convivenza pacifica, realizzati mediante il dialogo, la costruzione di misure crescenti di fiducia vicendevole. L’ordine mondiale che abbiamo conosciuto per decenni appare compromesso. Le regole sono destinate a evolvere ma un quadro di riferimento, un ordine globale, basato sul rispetto e sul riconoscimento reciproco, è essenziale per scongiurare i conflitti e destinare, così, forze e risorse ad affrontare le grandi sfide epocali di fronte alle quali si trova l’umanità e a conseguire uno sviluppo sostenibile e condiviso”.

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